71 giornata nazionale del ringraziamento della CEI celebrata in Sardegna, AcliTerra presente

Celebrata a Sassari la 71 giornata del ringraziamento promossa dalla CEI che quest’anno, la Conferenza episcopale italiana ha voluto dedicare agli “animali, compagni della creazione”.
Dopo appena sei anni la festa più importante delle campagne è tornata nell’Isola dopo l’edizione di Cagliari e Dolianova.
Nata nel 1951, dopo l’avvio nel 1950 della riforma agraria attribuita ad Antonio Segni, che aveva dato il via ad una enorme redistribuzione di ricchezza mai avvenuta in Italia con 3,6 milioni di terra sottratta al latifondo incolto e improduttivo e redistribuita a oltre un milione di contadini. La Conferenza Episcopale Italiana, a sua volta, l’ha poi assunta tra le ricorrenze del calendario liturgico e la celebra ogni seconda domenica di novembre in tutte le chiese italiane.
La Giornata del Ringraziamento è il capodanno delle campagne, un momento di ringraziamento e gratitudine per il dono della terra che le organizzazioni cattoliche, prima tra tutte Coldiretti, poi quelle di Cisl, Mcl e Acli con le Acliterra, considerano il momento di ringraziamento al Signore innanzitutto.

Le iniziative si sono sviluppate in due giornate con il sabato mattina dedicato all’incontro svolto nel Teatro Verdi di Sassari sul tema “Gli animali compagni della creazione”, tema scelto dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana per la 71ma Giornata del Ringraziamento.
Hanno introdotto l’incontro, in presenza di molti studenti e rappresentanti del mondo agricolo, l’Arcivescovo di Sassari Mons. Gian Franco Saba e don Andrea Piras, Direttore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, cui è seguita la relazione di Don Bruno Bignami, Direttore dell’Ufficio nazionale CEI per i problemi sociali e il lavoro: “Va recuperato un rapporto simbolico con gli animali, che non sono oggetti né macchine da produzione. Anche il mercato ci pone davanti a molti interrogativi: quando vediamo prodotti sottocosto, ad esempio, è lecito domandarsi cosa c’è dietro quella produzione, se c’è qualità, se c’è lavoro dignitoso”, ha detto il sacerdote. La prof.ssa Annamaria Giorgi, docente emerita di Sacra Scrittura dell’ISSR “Santa Caterina da Siena”, ha passato in rassegna i molteplici passaggi biblici che citando ben 2mila volte gli animali affrontano il rapporto tra loro e l’uomo, dando forma, tra l’altro, a un’idea del “creato come unica comunità di salvezza”. Il prof. Roberto Furesi, del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, ha sottolineato i profondi squilibri e diseguaglianze nella gestione delle risorse naturali: “Secondo l’Onu – ha ricordato il docente – negli ultimi 50 anni i consumi pro-capite delle risorse naturali sono passati da 7 a 12 tonnellate annue, e molte di queste risorse non sono rinnovabili. Inoltre la Fao ha rilevato che nell’ultimo anno 2 miliardi di persone hanno avuto problemi di reperimento del cibo, eppure il cibo che produciamo dovrebbe essere sufficiente a sfamare 10 miliardi di persone, quindi il problema non è la sua produzione quanto la sua distribuzione. Gli eccessi di obesità, da un lato, e di scarsità di cibo dall’altro, indicano due facce dello stesso problema, che è la sicurezza alimentare connessa all’accesso al cibo di qualità”.
Le riflessioni sono proseguite con una tavola rotonda moderata da Daniela Scano, giornalista de La Nuova Sardegna, su “Benessere animale e benessere dell’uomo nell’attività zootecnica”, con rappresentanti nazionali e regionali di Fai-Cisl, Terra Viva, Acli Terra, Coldiretti, Feder-Agri Mcl. Il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota ha parlato di una stagione straordinaria che siamo chiamati a vivere anche a causa della pandemia: “Le tante risorse del PNRR e i cambiamenti in corso – ha detto – ci impongono di fare scelte coerenti e trasparenti, con principi di giustizia sociale non più rinviabili”. Il rappresentante di AcliTerra Silvio Lai ha osservato come il benessere animale è un fondamento della qualità delle relazioni come della qualità del cibo. La sfida ambientale posta negli stessi giorni della conferenza sul clima in Scozia, è la stessa che viene posta all’uomo, al suo ambiente e alla sua agricoltura”.
“Contrariamente a chi pensa che le attività di allevamento siano nemiche dell’ambiente, motivo di inquinamento e spreco di risorse – ha detto Giovanni Lobello, Vicepresidente di Terra Viva – la zootecnia è fondamentale per un equilibrio ambientale, per mantenere la fertilità dei suoli, la biodiversità, la cura del paesaggio. Una buona pratica di allevamento sostenibile passa non solo attraverso la riduzione nell’utilizzo del farmaco, o garantendo un giusto spazio di stabulazione, ma richiede un percorso culturale più complesso, una concezione di filiera etica di allevamento e trasformazione, un approccio sinergico tra uomo e animale”.
Battista Cualbu, esponente di Coldiretti e componente del CNEL a nome della sua associazione, ha rimarcato il legame tra benessere degli animali e benessere degli allevatori, un legame che per essere valorizzato “necessita di una tutela dell’ambiente e di politiche a sostegno delle aree rurali, troppo spesso vittime di incuria e spopolamento”.
La mattinata si è conclusa con le conclusioni dell’arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba, che ha sottolineato come l’ecologia deve diventare uno stile di vita come ci ha chiesto il Papa con le sue ultime encliche e con le sue quotidiane parole sulla fraternità degli uomini e degli uomini con la Natura”.
La 71ma Giornata del Ringraziamento si è conclusa il 7 novembre a Porto Torres con la promozione delle attività delle associazioni agricole nei pressi della Basilica dei Santi Martiri Gavino, Proto e Gianuario, l’emozionante Celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Gian Franco Saba, trasmessa in diretta nazionale su Rai Uno, e la consueta benedizione degli animali e dei mezzi agricoli.

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