Capitale sociale in Sardegna; come intervenire per accrescerlo?

Un’ora e un quarto di confronto preciso, con interventi pertinenti e stimolanti su un tema importante e poco spesso trattato. La diretta Facebook di ieri 3 marzo 2022, per presentare i dati sul capitale sociale della Sardegna e delle province sarde nel 2021, è stata un ottimo momento per analizzare il ricco lavoro dello Iares (l’istituto di ricerca economica e sociale delle ACLI della Sardegna) sui dati raccolti dalla SWG; se ci fosse stata l’opportunità di parlarne in presenza, ancora maggiori sarebbero stati gli stimoli e le iterazioni fra i protagonisti dell’incontro.

Il webinar è stato aperto dalla presentazione della ricercatrice Iares Vania Statzu che dopo aver spiegato cosa si deve intendere per capitale sociale, ha illustrato quali obiettivi aveva questa analisi e ha poi provato a porre alcune domande: in che modo far crescere la percentuale di individui con capitale sociale elevato e promuovere quel circolo virtuoso che il capitale sociale realizza nei territori? Quali iniziative possono essere privilegiate nelle città e nelle comunità locali per rafforzare la competitività dei territori attraverso l’innalzamento del capitale sociale? Ha senso investire risorse in un territorio a basso capitale sociale se prima non si investe per aumentarlo?

Ester Cois, sociologa dell’Università di Cagliari, ha evidenziato come la necessità del contenimento, ossia il divieto di fatto di vivere gli spazi pubblici, abbia accresciuto la differenza di capitale sociale perché è mancato l’aspetto compensativo dato proprio dallo spazio pubblico. Chi aveva basso capitale sociale e si è ritrovato a vivere nel privato, ha perciò ulteriormente peggiorato la sua situazione dato che non ha potuto equilibrare con le esperienze nello spazio pubblico; i due anni di immobilità hanno condizionato la vita sociale e dunque la possibilità per i singoli di accrescere il proprio capitale sociale. Anche Graziano Milia, Sindaco di Quartu Sant’Elena, ha sottolineato come ci sia la necessità di intervenire presto per “dare luoghi ai cittadini” che hanno bisogno di tornare a vivere lo spazio pubblico. Anche per combattere quella specie di stanchezza e di mancanza di entusiasmo che sembra pervadere tutti, facendo venire meno la fiducia. E proprio questo è l’elemento enfatizzato dall’economista Raffaele Paci: è infatti la “fiducia”, soprattutto nelle istituzioni, l’elemento essenziale per accrescere il capitale sociale che ormai anche gli economisti considerano molto importante per migliorare l’economia. Fiducia, purtroppo, molto difficile da costruire. Antonella Canu, Sindaca di Lodè, ha provato a raccontare come lei sta operando nel suo comune, raccontando le difficoltà ad agire nei piccoli comuni sardi.

Ha chiuso l’incontro Franco Marras, presidente regionale delle ACLI Sardegna, che nella sua sintesi ha evidenziato come sia essenziale, affinché aumenti il capitale sociale (e dunque benessere e economia), dare spazio al “terzo settore” che non deve esser considerato solo nelle emergenze ma che ha una importanza sostanziale per contribuire a disegnare scenari futuri. Anche in un futuro immediato, come nelle proposte sulle iniziative pubbliche inerenti i fondi del PNNR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Ecco il link all’incontro:
https://www.facebook.com/AcliSardegna/videos/534883501221475/

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