Celebrato a Sassari il 5 congresso regionale AcliTerra

Si è tenuto a Sassari, il V congresso regionale di AcliTerra, l’organizzazione di tutela dei lavoratori agricoli promossa dalle Acli che è stata presieduta da Gianluca Mastrovito, vicepresidente nazionale AcliTerra e dal presidente regionale Acli, incaricato regionale AcliTerra, Franco Marras. Il congresso si è aperto con l’intervento del Vice Presidente nazionale Gianluca Mastrovito, il quale ha sottolineato come Acli terra debba riflettere su nuove sfide dell’agricoltura sociale, cercando di declinarle nella sua dimensione. Per affrontare queste problematiche è necessario che l’associazione si ponga in un percorso di collaborazione con altre organizzazioni, i cosiddetti corpi intermedi, che mediano i rapporti tra le pubbliche amministrazioni e i cittadini/produttori, spesso difficoltosi.

Il congresso è stato preceduto da un seminario sulla prospettiva dello sviluppo rurale in Sardegna al quale sono intervenuti diversi ospiti.

Il primo intervento è stato quello del Prof. Giuseppe Pulina, pro-rettore alla ricerca dell’Università di Sassari, già direttore del dipartimento di agraria, amministratore unico di Forestas e responsabile della riforma degli enti agricoli in Sardegna nella legislatura del 2004-09. Il Professore ha introdotto il tema dell’agricoltura sarda, definendola come “Il Grande Malato“, sottolineando come in Italia essa sia posta in una posizione svantaggiata. Infatti vi sono grandi aziende che da sole fatturano più dell’intera agricoltura sarda. Secondo il Professore questo deriva da una grave mancanza di aggregazione: nello scenario sardo non si riesce ad aggregare iniziative importanti, creando così diverse problematiche che Acli terra dovrebbe risolvere. Sempre a proposito dell’agricoltura sarda ha evidenziato le criticità degli investimenti in questo campo, che oggi sono il 20% rispetto agli investimenti degli anni ’90. Trent’anni di PSN (Piano di Sviluppo Nazionale) ci hanno lasciato una perdita di competitività ed erosione di capitale umano in termini numerici ma, soprattutto, di competenze oltre a mancanze di opportunità a causa di investimenti fatti male. Questo accade perchè ci si è soffermati di più nel fare adempimenti piuttosto che nel cogliere opportunità, considerando più le spese che i risultati senza analizzare la situazione e cercare le soluzioni più adatte. “Le agricolture nazionali devono avere soluzioni fatte su misura per ogni regione, il piano di sviluppo nazionale non va bene da solo” dice il professore, aggiungendo che “avere mappe dettagliate non serve a niente se non sai dove stai andando”. Dove vuole andare la Sardegna? Quali sono i suoi obiettivi in ambito sviluppo sostenibile? Il pro-rettore sostiene che debbano essere:

  • Maggiore sostegno dei redditi;
  • Zero emissioni, un obiettivo che ritiene essere tanto ambizioso quanto raggiungibile nel nostro territorio;
  • Più investimenti per i giovani, per favorire il ricambio generazionale;
  • Sardegna Smart, la transizione digitale del rurale, non inteso come informatizzazione ma come nuovo modo di pensare e progettare le attività;
  • Formazione degli operatori tecnici attraverso l’alta formazione;
  • Miglioramento della logistica, per facilitare il movimento tra le città e le aree rurali;
  • Conservazione del patrimonio per preservare l’identità e le tradizioni delle aree rurali, senza trasformare la cultura in rappresentazione.

L’intervento del professore si è concluso con una frase molto significativa, ” Un futuro migliore ha bisogno del coraggio di rinunciare a un po’ del presente”

L’evento è proseguito con un secondo intervento, del Dott. Maurizio Malloci, direttore di Forestas, l’agenzia della Regione Sardegna, che opera per la tutela del patrimonio ambientale e boschivo che si estende su tutto il territorio che opera nelle zone rurali. Analizzando la questione agricola dell’isola, è giunto alla conclusione che negli ultimi decenni le aree rurali si sono spopolate, perdendo così beni e valori che compongono un cultura che è la base solida della nostra identità ed attaccamento al territorio. Forestas cerca di realizzare interventi per favorire lo sviluppo sostenibiledel territorio, mettendo insieme aspetti produttivi e di sostenibilità ambientale e sociale. Le sue attività prendono spunto e si basano sull‘agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile. Si tratta di 17 obiettivi che mirano a preservare la presenza della popolazione sul territorio, favorendo così aspetti economici e produttivi, e allo stesso tempo quelli di rispetto e preservazione dell’ambiente. Un esempio pratico delle loro attività, è il progetto per garantire la sopravvivenza del grifone in Sardegna, aiutando così la conservazione ambientale e allo stesso tempo lo sviluppo economico e turistico.

Il terzo intervento è stato affidato a Luca Saba Direttore Regionale Coldiretti Sardegna. Il suo intervento si è aperto con la considerazione che Acli terra e la Coldiretti condividono la stessa strada e quindi lo stesso percorso di carattere politico. Cosa dovrebbero fare insieme ? Innanzitutto un percorso di rivitalizzazione e di riappropriazione dei corpi intermedi, che negli ultimi anni sono stati esclusi dai rapporti tra cittadini e pubbliche amministrazioni, credendo di accelerare i tempi a livello burocratico e facilitare i rapporti ma ottenendo il risultato opposto. A questo proposito, il Direttore ha parlato degli incendi di luglio 2021 , durante ed a seguito dei quali sono emersi numerosi problemi, soprattutto nella gestione delle informazioni. Coldiretti, con i dati che possiede e attraverso varie sovrapposizioni, in poco tempo ha potuto sapere con certezza che terreni erano stati colpiti, che tipo di colture sono state bruciate, e tante altre informazioni. Tuttavia a causa della situazione dei corpi intermedi non ha potuto fare molto per aiutare sia le pubbliche amministrazioni che i produttori a snellire i lunghi e difficili processi burocratici. Durante il suo intervento, Luca Saba ha sottolineato anche il fatto che procedure che per via telematica sarebbero semplicissime e veloci, diventano caotiche e lunghe per la mancanza di un’amministrazione smart ed informatizzata. Eccoci allora tornati ai corpi intermedi, il cui ruolo dovrebbe essere quello di stimolo delle istituzioni e reale abbattimento della burocrazia. Bisogna modernizzarsi ed essere stimolo per farlo, sia per i soci che per le pubbliche amministrazioni. Il direttore Saba non ha eluso il tela del bisogno di un ricambio generazionale in campagna e di investire su questo e sulla necessità di un piano energetico nazionale per le campagne, da programmare in modo tale che ne beneficino tutti e tutta la comunità.

Durante la conferenza si è parlato anche del ricambio generazionale nelle campagne e della formazione dei giovani sardi. Ottavio Sanna, il direttore della Fondazione ITS per l’agricoltura, spiega l’importanza degli istituti tecnici superiori nella formazioni dei futuri lavoratori agricoli. Gli ITS offrono una formazione terziaria professionalizzante, alternativa a quella universitaria e che risponde alla domanda delle imprese, fornendo elevate competenze tecniche e tecnologiche per promuovere i processi di innovazione. Il direttore ha spiegato come questi percorsi siano fondamentali per il mercato sardo, che ha bisogno di personale giovane e formato. I percorsi ITS in Sardegna sono 5, attivi dal 2015, quello di Sassari riguarda la filiera agroalimentare. Operano in stretta collaborazione con le aziende, per questo ne conoscono sempre le esigenze, attraverso tirocini e stage che permettono l’ingresso diretto al mondo del lavoro. Gli ITS non sono presenti su tutto il territorio sardo ma l’obiettivo è quello di espandersi sempre più, grazie anche ai grossi finanziamenti che sono stati destinati dal governo Draghi a questo settore.

Dell’importanza della formazione dei giovani e del ricambio generazionale ha parlo anche Giovanni Ligiossindaco di Osilo, evidenziando ancora una volta l’importanza dell’ingresso nel mondo del lavoro agricolo di giovani competenti e formati. Il sindaco ha anche parlato dei problemi che riscontra in questo ambito, per esempio i pochi iscritti ai corsi di formazione. Con il suo intervento si chiude il seminario organizzazione all’interno del congresso ACLI Terra sui beni rurali nella transizione ecologica in Sardegna, un incontro interessante e formativo, grazie alla varietà di esperienze degli ospiti che hanno dato un quadro completo della situazione sarda.

Il congresso poi ha proseguito i suoi lavori istituzionali con la relazione dell’incaricato Franco Marras che ha sottolineato come, con il lavoro della presidenza regionale delle Acli e con quelle provinciali, con il coordinamento della segreteria generale si è potuti arrivare al risultato di celebrare il congresso regionale. In particolare Cagliari e Oristano hanno potuto riorganizzare le loro attività provinciali e celebrare il proprio congresso. “Oggi sono tutte e quattro le province acliste operative e questo consente di avere una presidenza regionale di AcliTerra in grado di interloquire con le altre organizzazioni e con la Regione e i suoi organismi a partire da Argea, l’organismo pagatore regionale che si avvia a legiferare per i superCAA. Proprio la relazione con il CAA deve diventare sul piano interno il prossimo obiettivo da sviluppare in relazione con la società regionale AcliService mentre sul piano esterno va rafforzato il rapporto operativo con la Coldiretti e l’interlocuzione istituzionale per dare maggiori servizi agli operatori agricoli e rappresentarli con l’azione sindacale e politica”.

Presenti i presidenti delle Acli di Sassari, Salvatore Sanna e quello di Cagliari Giacomo Carta, oltre ai 40 delegati provenienti da tutta l’isola tra cui l’ex presidente della commissione bilancio in consiglio regionale Franco Sabatini, l’ex presidente delle Acli sarde, Ottavio Sanna, Silvio Lai, oggi segretario generale delle Acli sarde, e diversi amministratori locali che hanno dato origine ad un ricco dibattito. Al termine dei lavori è stato eletto il comitato regionale che dovrà eleggere la presidenza regionale per gli anni 2022-2025 e i delegati al congresso nazionale di Bari che si terrà dal 17 al 19 dicembre.

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