Dipendente in cassa integrazione nel 2020: il modello 730 nel 2021 è obbligatorio

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Nel 2020, per effetto delle misure contenitive conseguenti all’emergenza sanitaria, per un’ampia platea di contribuenti (secondo alcune stime oltre 16 milioni di lavoratori) si è presentata una situazione per molti lavoratori nuova: la cassa integrazione.

Il transito di un contribuente in cassa integrazione, quando l’indennità è corrisposta direttamente dall’Inps, non è neutrale da un punto di vista fiscale.

Il percettore infatti si troverà nella medesima situazione in cui si trovano, ad esempio, tutti coloro che effettuando due lavori: quella della doppia Certificazione Unica; nel caso specifico :

  1. quella dell’Inps per l’indennità di disoccupazione e
  2. quella del datore di lavoro per il lavoro dipendente prestato.

Il problema che nasce è che i due soggetti coinvolti, il datore di lavoro e l’ente previdenzialerileveranno le imposte, sotto forma di ritenute, come sostituti di imposta, per conto del lavoratore, basandosi su quanto da loro erogato, e non sul reddito complessivo.

Di conseguenza, per il contribuente in cassa integrazione, come generalmente per tutti coloro con doppia Certificazione Unica, la predisposizione del modello 730 (o del modello Reddito PF) sarà obbligatoria, perché necessaria per quantificare i correttsaldi di imposta che, nel caso in cui le aliquote applicate ai redditi parziali dovessero essere inferiori a quelle del reddito totale, potrebbero concretizzarsi in un debito d’imposta; il quale potrà comunque essere annullato da eventuali detrazioni in capo al contribuente, per le quali bisognerà però valutare il caso specifico.

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