Formazione e ingresso dei giovani nel mondo del lavoro: la posizione delle Acli

Senza scuola e formazione non possono esserci concrete politiche attive di lavoro.

Questa la posizione delle Acli, espressa da Stefano Tassinari, vicepresidente nazionale delle Acli con delega al Lavoro nel suo intervento dello scorso marzo presso la Commissione Lavoro, previdenza sociale del Senato, dove ha portato l’esperienza e il punto di vista delle Acli.

Confrontandosi con gli esperti e con i rappresentanti della Fondazione Ipe Business School, Fondazione studi consulenti del lavoro, Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti, Forma, Cenfop, il vicepresidente delle Acli ha sottolineato il ruolo fondamentale della scuola nel percorso di crescita dei ragazzi: “Se abbiamo molti giovani Neet, ragazzi che non studiano e non lavorano, è perché c’è stato un mancato funzionamento della scuola. In particolare, le scuole medie hanno un’impostazione fuori dal tempo, dove non si lavora sulle persone, sulla dimensione educativa. È l’educazione che dà vita alla vita”.

Tassinari ha condiviso le esperienze concrete di sostegno e aiuto ai giovani svolte quotidianamente dal Patronato Acli: “abbiamo incontrato nelle scuole medie ragazzi che avevano perso due anni e che nella collaborazione tra formazione professionale e istituti scolastici, sono riusciti a conseguire una qualifica. Questo dimostra che la presa in carico della persona parte dalla scuola, non quando da adulti si perde il lavoro”.

Non deve mancare, inoltre, una forma di controllo dei tirocini extracurriculari rivolti ai più giovani: “Le Acli, oltre ad un percorso di formazione dei tutor aziendali, hanno elaborato un sistema di monitoraggio quantitativo e qualitativo. La nostra indagine ci dice che se si lavora bene, si ottengono dei risultati positivi sia dal punto di vista della crescita delle competenze che dal punto di vista dell’inserimento nel mondo del lavoro. Chiediamo, però, che ci sia un sistema di monitoraggio unitario, che ci possa permettere di capire come separare i tirocini che diventano abusi da quelle realtà positive che fanno politiche attive del lavoro”. “Oggi”, ha concluso Tassinari, “non esiste più il mondo del lavoro, ma esistono i mondi del lavoro, con persone che fanno percorsi diversi”.

È rilevante ancora una volta come le Acli propongano proprie analisi e metodi di monitoraggio. Proprio in merito al terzo settore in generale e più specificatamente per ciò che concerne le Acli, più volte il presidente regionale Sardegna Franco Marras ha evidenziato come il lavoro di analisi fatto sia rilevante e debba essere usato da amministrazioni e decisori pubblici.

In allegato la Memoria Acli consegnata in Commissione e il Rapporto del Patronato Acli sui tirocini extracurriculari:

https://static.acli.it/wp-content/uploads/2022/04/MEMORIA-ACLI-1.pdf.pagespeed.ce.oF0jPhRvqm.pdf

https://static.acli.it/wp-content/uploads/2022/04/Rapporto-di-monitoraggio-dei-Tirocini-Extracurriculari-promossi-da-Patronato-Acli-Anno-2020-Politiche-Attive.pdf.pagespeed.ce.QtHumC3X-Y.pdf

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