Gli argentini di Sardegna

Secondo i dati ISTAT, gli argentini residenti in Italia sono 14.662 sul totale dei 5.141.341 stranieri, ossia lo 0,29%. La popolazione residente in Sardegna proveniente dall’Argentina al 1° gennaio 2023 ammontava a 604 persone su 50.211 stranieri in Sardegna (1,2%). La provincia di Cagliari ospita il 63,2% del totale (382 persone), quella di Sassari il 25% (151 persone), seguono Nuoro con il 5,5% (33 persone), Sud Sardegna con il 4,3% (26 persone) e Oristano con il 2% (12 persone). L’Argentina è il primo paese extraeuropeo per presenza di emigrati sardi con 440.000 registrati all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) nel 2022 ed è la terza nazione per numero di circoli sardi, dopo I’ Italia e la Germania. I circoli sardi in Argentina sono 8, ed hanno oltre cento soci in media. I circoli sono luoghi in cui si radicano le tradizioni sarde e coinvolgono non solo i discendenti, ma chiunque si senta legato alla nostra isola. Gli argentini di origine sarda sono una presenza significativa anche nelle istituzioni e nelle imprese in Argentina.

Perché gli argentini emigrano?
La motivazione principale è determinata dai cambiamenti macro sociali avvenuti in Argentina, ad iniziare dalla cosiddetta “crisi del 2001”, che ha portato gran parte della classe media alla povertà. Durante i governi dell’ex presidente Macri -2015/2019- e nell’attuale presidenza di Milei, sono state disposte diverse misure che hanno tagliato drasticamente risorse per il mondo accademico e intellettuale e questo ha incoraggiato chi lavorava in questi ambiti a cercare lavoro all’estero. La capitale federale della Repubblica argentina, la città autonoma di Buenos Aires, sta attraversando una crisi senza precedenti. Nella gestione di Milei è stata abrogata “la legge sugli affitti” lasciando senza protezione gli affittuari. Attualmente non vi è infatti un periodo minimo per la durata di un contratto, ci sono sanzioni severe in caso di risoluzione dell’accordo e l’importo del canone di locazione viene aggiornato senza un criterio prevedibile. Inoltre, i proprietari di casa possono incassare in qualsiasi valuta, pesos, dollari, euro, criptovalute e la caparra ed il deposito cauzionale rimangono a discrezione di chi affitta. Questo fatto, sommato alle svalutazioni monetarie avvenute negli ultimi anni, ha portato al deprezzamento del salario della popolazione argentina e di tutti coloro che vivono a Buenos Aires. Queste persone devono far fronte alla grande sfida di trovare un buon rapporto qualità-prezzo per le case da prendere in affitto. La situazione è inoltre ulteriormente aggravata dal boom turistico dell’Argentina che fa sì che molti proprietari preferiscano affittare i loro immobili in dollari agli stranieri. A titolo di esempio: il salario base di un commerciante è di circa 500-600 dollari. Il costo di un affitto di un monolocale o di un bilocale a Buenos Aires si aggira intorno alla medesima cifra: questo chiaramente costituisce un fattore che scoraggia il progetto di vita delle persone e di conseguenza molti decidono di emigrare. 

L’Argentina ha avuto nella sua storia due ondate migratorie molto grandi, il che rende molti argentini di discendenza diretta da diversi Paesi europei, ma principalmente dall’Italia e dalla Spagna. Dalle testimonianze raccolte in questi mesi dalle Acli della Sardegna, emerge che in un recente passato molte delle persone che emigravano dall’Argentina progettavano questo viaggio come un processo congiunturale e momentaneo; in molti casi era infatti pianificato il ritorno a casa e l’emigrazione era considerata quindi come un’esperienza di vita. Nell’ultima decade però, la possibilità di ottenere la cittadinanza di uno dei Paesi dell’Unione Europea, ha rappresentato una occasione di far fronte ad un futuro incerto causato dall’instabilità economica e politica che sta attraversando il Paese. Per tutti questi motivi, negli ultimi 10 anni sono arrivati tanti giovani argentini in Sardegna e nei loro progetti di vita non è in questo momento contemplato il ritorno a casa.

Argentini oggi in Sardegna
Attualmente sono circa un migliaio gli argentini sparsi sull’isola anche se i principali luoghi di residenza sono le città di Cagliari e Sassari. Un ruolo molto importante a sostegno di questo gruppo è stato assunto dalle Acli della Sardegna, che hanno saputo leggere la grande opportunità per l’isola che si cela dietro il bisogno di questa comunità; erano infatti, tanti anni che non si riscontrava un flusso così importante di cittadini alla ricerca delle loro origini. Ecco quindi che da Novembre 2023, il Crei ACLI Sardegna e le Acli della Sardegna hanno organizzato a Cagliari svariati incontri pubblici che hanno evidenziato come l’emigrazione argentina in Sardegna stia creando un dialogo fruttuoso tra due mondi, sottolineando l’importanza di una comunità globale basata sulla comprensione reciproca e la condivisione di esperienze. L’obiettivo che si pongono le Acli della Sardegna è il miglioramento dell’integrazione socio-economica della popolazione argentina che vive sulla nostra isola, attraverso l’organizzazione di iniziative di inserimento, la messa in moto di attività di informazione sui servizi offerti dal territorio, l’offerta di opportunità di formazione e momenti di orientamento sulle possibilità di accesso al mercato del lavoro.

Tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 sono state messe in campo le seguenti attività:

  1. Da ottobre 2023 è stata avviato un servizio di informazione e di supporto su varie problematiche inerenti all’iter burocratico da seguire per ottenere permesso di soggiorno e/o la cittadinanza italiana, all’orientamento ai servizi del territorio, all’inserimento lavorativo ed alla creazione di impresa. Questi servizi sono stati implementati da gennaio 2024 mediante uno sportello polifunzionale. Questo strumento è stato creato grazie al progetto “VALUE Valore, Autonomia, Libertà, Uguaglianza, Espressione per i giovani con background migratorio in Sardegna” finanziato con il contributo della RAS – Regione Autonoma della Sardegna Legge regionale n.46 del 1990.  Lo sportello, gestito dal CREI Acli Sardegna, lavora per raccogliere le necessità di tutti gli stranieri e le straniere presenti sull’isola e si sta impegnando anche nel supporto dei e delle giovani appena arrivate dall’ Argentina oltre che di coloro che vivono da qualche tempo in Sardegna.
  2. Gli incontri individuali e di gruppo, finalizzati all’orientamento alle professioni e all’imprenditoria ed all’ informazione su possibili incentivi sono iniziati l’11 gennaio 2024 ed hanno visto la partecipazione di 11 giovani argentini ambosessi. Grazie alla collaborazione tra Acli Sardegna ed Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo del Ministero dell’Economia, il 24 gennaio è stato presentato il progetto “RETE” presso la sede di via Roma 173. Questo programma affianca, sia in presenza che a distanza, giovani italiani e stranieri attraverso un supporto completo nella formazione, ricerca lavoro, creazione di impresa e organizzazione di stage. A seguito di quest’iniziativa, tre ragazzi argentini ed una ragazza argentina hanno intrapreso e stanno attualmente frequentando un corso online sul programma “Resto al Sud”, rivolto a chi ha un’età compresa tra 18 e 55 anni, che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro.
  3. Da gennaio 2024 sono stati avviati due corsi gratuiti di conversazione in lingua italiana tenuti da una volontaria del Servizio Civile Universale di cui attualmente stanno beneficiando 12 argentini. Essi non sono incentrati sulla grammatica italiana, ma su temi legati alla vita quotidiana. Si è scelto di venire incontro ad una specifica richiesta dei migranti, molti dei quali già frequentano corsi di grammatica italiana presso i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) della città di Cagliari.
  4. Il 15/01/2023 hanno preso avvio i momenti di integrazione fra persone argentine e sarde: nello specifico si tratta di serate a tema destinate ai sardi sulla cultura argentina. La prima è stata la serata MATE FEST (la foto apre l’articolo); è stata una bella iniziativa di condivisione e scambio culturale che si è svolta presso la sede delle Acli Regionali di Cagliari e ha visto come protagonisti i ragazzi e le ragazze che svolgono il Servizio Civile Universale nei circoli di Decimomannu, Elmas e nella sede provinciale di Cagliari. I giovani hanno incontrato alcuni loro coetanei che dall’Argentina hanno deciso di trasferirsi qui in Sardegna e, dopo un buon mate, hanno scoperto il Tango, la Polca, la Chacarera ed altri balli popolari tradizionali argentini. Le iniziative di scambio proseguiranno nella bella stagione con l’organizzazione anche di gite di conoscenza del territorio sardo.

Infine, continua il lavoro di Denise Misse e di Marianela Fava Signorini: due ragazze argentino-sarde, vincitrici di “Talent IN Sardegna”, concorso indetto da Crei Acli Sardegna con il contributo della Regione Sardegna finalizzato a attrarre giovani emigrati e figli di emigrati tra i 18 e i 35 anni. Il suo scopo è quello di sviluppare progetti innovativi e promuovere la creazione di piani d’impresa per persone che risiedono all’estero e hanno intenzione di intraprendere un’attività innovativa in Sardegna. Le giovani hanno creato due siti web: il primo punta a creare un ponte virtuale domanda/offerta di lavoro fra la Sardegna e l’Argentina per invogliare e sostenere i migranti argentini che intendono fare ritorno nella terra di origine dei loro discendenti portando con sé il proprio background da investire in Sardegna; il secondo ha l’obiettivo di fornire informazioni logistiche a chi intende avviare un nuovo progetto di vita in Sardegna (alloggi, principali agenzie interinali, opportunità formative ecc.).

Uno sprone per le istituzioni
Le Acli della Sardegna si propongono quindi come ente capace di coadiuvare le istituzioni in un percorso che possa sostenere gli stranieri nell’accesso e nell’espletamento agile delle pratiche burocratiche, nell’inserimento abitativo e lavorativo, nella frequenza di percorsi formativi di vari livelli. Nello specifico, oltre alle attività già messe in campo, le Acli intendono fungere da impulso affinché le istituzioni sarde si impegnino a:

1) Stipulare accordi e protocolli con gli enti locali come Prefettura, Questura e Comuni per rendere più chiare le procedure di certe pratiche burocratiche (richiesta permesso di soggiorno, richiesta cittadinanza ecc);

2) Promuovere borse di studio e supporto logistico per la frequenza di corsi di specializzazione, master e dottorati in Sardegna;

3) Supportare progetti per la coabitazione tra studenti universitari/giovani lavoratori e soggetti soli/anziani o famiglie (sistemi au pair);

4) Favorire la permanenza nei piccoli Comuni promuovendo il lavoro da remoto attraverso la realizzazione di servizi utili e assenti nei piccoli centri e la realizzazione di spazi di lavoro condiviso. 

Katia Luciani

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