Emergenza Ucraina, Acli sarde impegnate nell’emergenza profughi

Le Acli provinciali di Cagliari, il Crei e le Acli della Sardegna offrono un servizio di supporto per i rifugiati ucraini arrivati in questi giorni e per le famiglie sarde che in queste ore stanno accogliendo donne e bambini. Un’équipe di docenti, mediatori interculturali, interpreti madrelingua, psicologi, psicoterapeuti, counselor, animatori e volontari è disponibile per i corsi di italiano, il supporto scolastico e le traduzioni. Mentre l’equipe di psicoterapeuti e counselor offre un supporto psicologico post traumatico. Gli operatori del CAF e patronato sono disponibili per i servizi di assistenza fiscale e previdenziale. L’organizzazione non vuole limitarsi alle sole famiglie e allarga la sua proposta anche alle associazioni e famiglie sarde che in questi giorni stanno accogliendo parenti e amici -fortunatamente sempre di più- che si stanno adoperando per accogliere in sicurezza qui in Sardegna le persone che riescono a lasciare l’Ucraina.

Nel territorio del Sud Sardegna sono stati attivati 9 centri di raccolta di farmaci e generi alimentari da inviare al popolo ucraino (Cagliari, Elmas, Decimomannu, Gesico, Iglesias, Monserrato, Cortoghiana, Barrali, Senorbì).
A Sassari la prima accoglienza sta avvenendo presso famiglie di parenti che già lavoravano nella provincia, la Caritas si sta adoperando per trovargli collocazione in appartamenti indipendenti. Le Acli sono già pronte ad attivarsi, anche attraverso i propri CAF locali, per dare ulteriore supporto a livello amministrativo, come già fatto in passato ad esempio con i rifugiati provenienti dall’Afghanistan.
A Nuoro le Acli hanno già predisposto un corso di alfabetizzazione linguistica che è per ora in stand by in attesa che si definisca quanti profughi saranno ospitati in città (ad oggi ancora non ce ne sono).

Facebooktwitter