Incontrarsi per confrontarsi. Convegno regionale Acli

Iniziamo l’anno con un piccolo passo indietro; riportiamo infatti sul sito l’articolo di Vania Statzu che era uscito su Da Capo di novembre in merito alla intensa giornata di interventi e dibattiti organizzata dalle Acli regionali il 15 novembre scorso. È un resoconto importante delle tante attività delle Acli, speriamo sia di auspicio per nuovi impegni e nuovi incontri nel 2024!

Per il secondo anno consecutivo il mondo delle ACLI Regionali della Sardegna si è incontrato a Cagliari per fare il punto sulle attività condotte nel corso dell’anno e ragionare sul futuro. Mercoledì 15 novembre è stato Mauro Carta, presidente regionale delle ACLI della Sardegna, a dare il benvenuto a tutti i dipendenti del Patronato e del CAF ACLI che operano nelle diverse sedi sparse su tutto il territorio regionale, ai referenti delle ACLI provinciali e a tutti i dipendenti e collaboratori della sede regionale.
Un particolare saluto è stato indirizzato ai giovani e, soprattutto, ai 50 ragazzi del Servizio Civile delle ACLI che hanno appena concluso la formazione. La prima parte della mattinata è stata dedicata ai servizi delle ACLI in Sardegna.

Il primo relatore della mattina è stato Andrea Mercenaro che ha presentato le attività di ACLI Service come centro di assistenza fiscale (CAF) e i risultati della campagna fiscale 2023. Il 2023 ha visto l’apertura di una nuova sede a Sassari e un rafforzamento della forza lavoro che sale fino a 50 unità nel periodo di massimo carico con la maggior parte dei servizi erogati tramite dipendenti a tempo indeterminato. Nel corso del periodo fiscale, sono state 29.330 le elaborazioni effettuate, un dato grosso modo stabile rispetto agli anni precedenti. Sul totale nazionale delle prestazioni fiscali, ACLI SERVICE copre circa il 2,21% pratiche, mentre a livello regionale si arriva a circa il 10% delle pratiche evase. C’è stato un leggero calo delle pratiche evase rispetto all’anno precedente nell’Area Metropolitana di Cagliari assieme ad Iglesias, sede che poi è stata chiusa e a Sassari; tuttavia, la maggior parte delle sedi isolane ha raggiunto la produzione dell’anno precedente e in alcuni casi l’ha superata. Oltre alle dichiarazioni fiscali, le sedi di ACLI Service si sono occupate di Dichiarazioni sostitutive Uniche per il calcolo dell’indicatore ISEE per la richiesta di prestazioni sociali agevolate raggiungendo quindicimila famiglie, un bacino importante di soggetti che hanno necessità dal punto di vista fiscale. Complessivamente è stato coperto il 2,6%del fabbisogno. Nel 2024, questa tipologia di prestazioni crescerà ancora, dato che, nel 2024, saranno necessarie anche per l’ottenimento del bonus energetico e di quello per l’installazione di pannelli fotovoltaici.

Il secondo intervento, quello di Regina Masala, ha raccontato l’andamento dei servizi offerti dal patronato ACLI nel corso del 2022. L’intervento si è aperto con una citazione del presidente nazionale del Patronato: “Un patronato, diversi carismi” a significare l’ampiezza degli ambiti di intervento a partire da quello previdenziale, il principale, che oltre all’aspetto pensionistico cura tutto l’ambito della non autosufficienza, al supporto alla popolazione migrante con le richieste della documentazione afferente al permesso di soggiorno e al ricongiungimento familiare. Accanto a questi ambiti, sta crescendo l’ambito relativo alle pratiche legate ai servizi di tutela del mondo del lavoro colle pratiche per la richiesta di indennizzo per infortunio o malattia professionale. La rete dei patronati nei territori oggi va pensata come un presidio di prossimità che possa promuovere il ruolo di promotore sociale volontario e l’attivazione di più posti per lo svolgimento del servizio civile.
Nel corso dell’anno, sono stati conclusi 29 tirocini attraverso il Progetto Carpe Diem per il supporto al Reddito di Inclusione Sociale della Sardegna. Il progetto Carpe Diem ha coinvolto diversi soggetti del mondo del terzo settore e diverse organizzazioni del mondo ACLI. Nel 2022, sono stati attivati anche 2 tirocini ANPAL, importanti per entrare in contatto ed attivare relazioni non solo con imprese ma soprattutto con altri soggetti del terzo settore.
Nel complesso, sono state portate a termine 79 tipologie di prestazioni con un aumento di aperture del 5,43%rispetto al 2021 (soprattutto assegno unico universale, NASPI e posizioni assicurative) e del + 8% rispetto al 2020.
Nel futuro prossimo, ci si aspetta che crescano molto percentualmente soprattutto le aperture sugli ambiti di attività legati all’INAIL (lavoro): anche se si tratta finora di un numero limitato di pratiche e di valore assoluto piccolo, è possibile un grosso margine di sviluppo.

Silvia Ortu, Sardegna Sapere

Il terzo intervento della prima parte è stato quello di Silvia Ortu di Sardegna Sapere, agenzia formativa delle ACLI regionali della Sardegna. La formazione professionale è ripresa dopo la pandemia, fenomeno che ha sicuramente rallentato l’azione ma che ha avuto come conseguenza una vera e propria rivoluzione dell’attività, modificando le modalità di svolgimento delle attività di formazione. Sardegna Sapere, forte delle sue grosse capacità progettuali, ha partenariati con soggetti leader del settore, per la sua capacità di fornire un contributo concreto quindi determinante nei partenariati. Collaborazioni sono sempre attive con le diverse sedi ACLI del territorio. La pandemia ha aperto anche nuovi fronti tematici: i percorsi formativi per disoccupati costruiti con Abinsula sui temi dell’ICT, una novità per Sardegna Sapere, hanno permesso di costruire una nuova competenza che può risultare importante nei prossimi anni. Sono stati promossi anche degli interventi rivolti ai NEET con gruppi classe piccoli rispetto allo standard in modo da poter lavorare meglio con questi giovani che non studiano e non lavorano. Questo progetto prevedeva che gli enti di formazione si occupassero anche dell’inserimento lavorativo: un ruolo nuovo richiesto dalla RAS alle agenzie di formazione, che non hanno questo ruolo da mandato istituzionale.
Nuove collaborazioni sono nate per la formazione continua anche con Fo.Re.STAS. per la formazione continua dei propri dipendenti sui temi della progettazione comunitaria, con la Cooperativa Pescatori di Sant’Anna Arresi e si è concluso il primo corso di formazione degli OSS. Attualmente è in corso un progetto per l’inserimento lavorativo di soggetti che hanno alle spalle problemi di dipendenze. È emerso che la riforma della formazione professionale a livello regionale e le più recenti modifiche hanno reso più complessa l’operatività nel settore con un elevato numero di soggetti che competono per l’offerta formativa. A questo si aggiungono le difficoltà, date dal fatto che spesso le risposte dell’ente preposto, hanno tempi che non permettono di rispondere adeguatamente alle esigenze di chi ha necessità della formazione, determinando anche delle difficoltà operative negli enti formativi. Oggi Sardegna Sapere, una volta ottenuto l’accreditamento, ha la possibilità di portare avanti dei progetti in autonomia, ma per sfruttare appieno questa opportunità è necessario essere più conosciuti, soprattutto perché breve saranno disponibili gli ingenti finanziamenti provenienti dall’Unione Europea per le regioni in deficit disviluppo. Una maggiore connessione colle diverse strutture ACLI e con gli ambiti del nazionale possono permettere di capitalizzare competenze ed opportunità.

Da sinistra: Paolo Ricotti, Mauro Carta e Stefano Parisi

La seconda parte della mattinata ha visto intervenire Stefano Parisi, presidente nazionale CAF ACLI che ha messo in evidenza come non servano necessariamente nuovi mercati ma occorra valorizzare competenze ed expertise interne al mondo ACLI attraverso una strategia che faccia in modo che i soggetti che entrano in contatto con una struttura rimangano dentro il mondo ACLI anche per altre esigenze. È emerso con forza che i CAF Acli, rimasti aperti funzionanti anche durante la pandemia, sono oggi riconosciuti come dei presidi territoriali, soprattutto per soggetti famiglie che più hanno difficoltà ad affrontare la situazione attuale. Secondo quanto emerso di recente, con la presentazione dei dati da parte del Ministro Leo alla Consulta nazionale dei CAF, la dichiarazione dei redditi precompilata predisposta gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate non è riuscita a raggiungere i target previsti inizialmente, in quanto le persone preferiscono il contatto umano, rivolgendosi al CAF per avere una interlocuzione con degli esseri umani. Il rapporto col CAF è essenziale per famiglie, in quanto accoglienza ed ascolto fanno la differenza. In futuro, si proverà a diversificare attivando servizi per la contabilità delle piccole attività commerciali, la contabilità agricola, quella di colf e badanti ecc. e ci potrebbe essere l’attivazione di servizi assicurativi delle ACLI che potrebbe essere un nuovo servizio.

A seguire ha preso la parola Paolo Ricotti, presidente nazionale del Patronato ACLI che ha sottolineato che il patronato si occupa di diritti e come spesso sia il patronato ad avere consapevolezza dei diritti non le persone che si rivolgono al patronato che quindi ha un compito anche di informazione e formazione. Crescono le pratiche di invalidità nelle ACLI che prestano molta attenzione verso questo segmento che riguarda circa 4 milioni di famiglie, e quelle legate al lavoro femminile, soprattutto domestico. Le non autosufficienze sono il fulcro delle attività ACLI perché gli non autosufficienti spesso sono soli o sono in famiglie piccole o che non hanno sufficienti relazioni ed informazioni e perciò non sono in grado di affrontare determinate pratiche da sole: in questo caso, le ACLI svolgono un ruolo importante di supporto. Il presidente nazionale sottolinea anche una importante incoerenza nella legge, il lavoro di cura (quelle che comunemente chiamiamo badanti) vede meno detrazioni di quelle per gli animali domestici. Il patronato è un punto di ascolto e, oltre alle sedi del patronato, questo ruolo disaccordo e di guida può essere fatto anche con una maggiore relazione col mondo ACLI ma anche con i soggetti territoriali, come i comuni. In quest’ottica è importante il ruolo dei promotori sociali e dei volontari che possono aiutare a rafforzare questa azione nel territorio. Il futuro vedrà una maggiore attività nelle politiche attive del lavoro nel territorio, in quanto le strutture dell’Inail non riescono a rispondere alle esigenze degli utenti: si tratta solo di uno degli esempi di sviluppo futuro del ruolo del patronato, che può evolversi andando a cercare spazi laddove esistono diritti inespressi, senza togliere ruolo ad altri soggetti, ma anche promuovendo una maggiore interazione tra patronato e CAF. Sarà anche necessario aumentare l’attenzione sul sistema contributivo, visto sempre come un problema degli anziani. Al contrario: il sistema contributivo oggi non regge, i giovani se ne vanno e se oggi pagano contributi per sostenere le pensioni delle generazioni precedenti, quanto versano non verrà loro restituito. La previdenza non è un tema degli anziani ma dei giovani. In conclusione si è segnalata una recente ricerca IREF che ha mostrato che il valore sociale generato dal patronato vale tra i 20-25 miliardi all’anno.

Da sinistra: Giacomo Carta, Mauro Carta, Salvatore Sanna e Daniela Masia.

È poi intervenuto Mauro Carta che ha messo in evidenza la mancanza delle sedi ACLI e del patronato in alcune aree del territorio regionale e l’esigenza di valorizzare le competenze e il patrimonio di risorse umane, dai dipendenti ai collaboratori, ai volontari che supportano le strategie, le politiche e le azioni delle ACLI. La mattinata si è conclusa con gli interventi dei presidenti delle ACLI provinciali di Cagliari, Giacomo Carta, Oristano, Daniela Masia, e Sassari, Salvatore Sanna su azioni in corso e cambiamenti.

Da sinistra: Mauro Carta, Vania Statzu, Silvio Lai e Valter Piscedda

Il pomeriggio ha visto la presentazione delle attività del CREI e dei dati del “Rapporto METE” su spopolamento ed emigrazione presentate da Mauro Carta e Vania Statzu e i dati della ricerca SWGIARES su terzo settore e volontariato presentati da Vania Statzu. Antonello Caria dello IARES ha invece analizzatolo sviluppo del sistema associativo nel mondo ACLI. La giornata si è chiusa con la tavola rotonda, moderata da Vania Statzu, che ha visto interloquire Silvio Lai, deputato, e Valter Piscedda, consigliere regionale (entrambi ex presidenti regionali delle ACLI) con Mauro Carta sui temi affrontati durante la giornata, sulle condizioni attuali della Sardegna e sui cambiamenti necessari in questa fase di crisi.

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