Le ACLI di Nuoro contro il taglio del Reddito di Cittadinanza agli Invalidi Totali

Man checking his empty wallet

Nel loro operare quotidiano, le ACLI di Nuoro incontrano spesso realtà dove l’iniquità e l’ingiustizia sono radicate e sono causa di profonde sofferenze individuali e familiari. Situazioni che abbiamo il dovere di alleviare e risolvere, come prevede la natura stessa della nostra associazione.

Nonostante questa lunga esperienza sul campo però, a volte ci imbattiamo in notizie che ci sconvolgono e ci indignano in modo particolare. In questi casi, vittime delle ingiustizie sono sempre le persone più indifese, gli ultimi, gli individui più fragili, che spesso non riescono neppure a far sentire la loro voce e che sono costantemente in fondo all’elenco delle priorità dell’agenda politica.

É di pochi giorni fa la notizia che gli Invalidi Civili Totali percettori di Reddito di Cittadinanza stanno andando incontro ad una pesante decurtazione della prestazione. Ciò accade a seguito dell’aumento delle pensioni di invalidità, stabilito dalla Sentenza n. 152 del 2020 della Corte Costituzionale, che aveva portato nell’agosto del 2020  fa ad un aumento delle pensioni mensilmente percepite da persone con invalidità civile totale, ciechi civili assoluti e sordi. Queste somme vengono ora ricomprese all’interno del reddito familiare e pertanto l’INPS ne tiene conto per il calcolo degli importi spettanti a titolo di reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza.

Nella sostanza, l’aumento delle pensioni di invalidità, invece di favorire le famiglie in situazioni complesse, le sfavorisce ulteriormente. L’applicazione di questa norma comporta dunque una riduzione importante del sostegno economico a molte famiglie che vivono già situazioni molto difficili e che spesso fanno i salti mortali per poter garantire una vita dignitosa ai propri cari. Accanirsi in questo modo contro persone indifese, equiparare ad uno spreco l’aiuto che fino ad oggi questi gruppi familiari hanno ricevuto, è la spia di una società che si è chiusa in un individualismo egoista, sordo alla voce degli altri, soffocata da una burocrazia inumana.

Noi non vogliamo accettare che la voce di queste persone resti inascoltata e che ingiustizie così gravi passino inosservate. Abbiamo quindi deciso di attivare una raccolta firme sui nostri canali social, un’iniziativa capace di far arrivare a chi di dovere le ragioni di questa protesta, esprimendo una forte e ferma condanna alla decisione di togliere un ulteriore supporto a persone in profonda difficoltà, nella speranza che si possa tornare alla ragione, tendendo di nuovo la mano a chi ne ha veramente bisogno. 

La soluzione auspicabile è che si possa intervenire urgentemente a livello normativo per correggere i parametri di calcolo delle pensioni di invalidità nel reddito familiare per la concessione del Reddito di Cittadinanza, adattandoli agli aumenti previsti dalla sentenza della Corte.

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