ACLI, nessuna arma nucleare sul suolo italiano

Il mondo dell’associazionismo cattolico (Acli, Azione Cattolica, Movimento dei Focolari, Comunità Papa Giovanni XXIII, Pax Christi) chiede che Governo e Parlamento si impegnino affinché le basi italiane di Ghedi e Aviano, non ospitino più armamenti nucleari.

La richiesta fatta al mondo politico italiano è di aderire  al “Trattato per la messa al bando delle armi nucleari”, il Tpnw, adottato dalle Nazioni Unite nel 2017, entrato in vigore nel 2021 dopo la ratifica del 50° stato (ad oggi sono 84 i paesi firmatari).
Le cinque associazioni si sono espresse in maniera univoca: “Siamo convinti, come spesso denunciato da papa Francesco e in sintonia con la Campagna ‘Italia ripensaci’, che non solo l’uso ma anche il possesso di armi nucleari sia assurdo, irrazionale, immorale, illegale, inaccettabile. Decidiamo ora, subito, di aderire al Trattato. Sarà un segnale per tutti in un momento in cui si è adombrata la terribile possibilità di utilizzo di ordigni atomici. Siamo convinti che ci vuole più coraggio a scegliere la pace che non la guerra”.

L’auspicio è che da questo momento di crisi terribile ci si possa risollevare con una passione ancora più forte per la pace; un atto politico come quello richiesto potrebbe essere un segnale importante e molto forte.

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