Referendum 17 aprile: le Acli nel Comitato “Vota sì per fermare le trivelle”

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Le Acli fanno parte del Coordinamento delle associazioni della Sardegna “Vota sì per fermare le trivelle” che promuovono il referendum del prossimo 17 aprile. Mercoledì 16 marzo 2016 è stata presentata ufficialmente la campagna referendaria promossa dal Comitato delle Associazioni della Sardegna “Vota Sì per fermare e trivelle”. Il Comitato promotore del referendum è costituito da 9 consigli regionali, tra i quali quello della Regione Sardegna. Il coordinamento delle Associazioni sarde è costituito invece da: ARCI, ACLI, Adiconsum, Amici della bicicletta, Italia Nostra, Festival Scirarindi, Legambiente, LIPU, WWF, MDC, Federparchi, Comitato No al progetto Eleonora, Unione degli studenti, Associazione culturale Prohairesis, Associazione Pasolini e Socialforum.

Riprendendo l’invito di Papa Francesco a preservare il nostro pianeta, a combattere lo sfruttamento e la speculazione dei territori, che mettono a repentaglio la salute degli uomini, le Acli appoggiano la campagna per il “sì” affinché le future politiche energetiche del Governo puntino all’abbandono delle fonti fossili a favore di energie rinnovabili.

Con un percorso travagliato, iniziato nel settembre del 2015, la consultazione referendaria si ritrova orfana di ben 5 quesiti rispetto ai 6 ammessi dalla Corte di Cassazione nel novembre scorso e di una regione – l’Abruzzo – che ha deciso di lasciare la campagna per il referendum. Il quesito rimasto riguarda la cancellazione della possibilità che le concessioni già rilasciate per l’utilizzo dei giacimenti che si trovano entro 12 miglia marine restio valide fino all’esaurimento del giacimento stesso. Ciò che il quesito chiede, in sintesi, è l’abrogazione della legge nella parte in cui si precisa “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”. 

Il testo del quesito referendario è il seguente: «Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?».

Si vota in tutta Italia e hanno diritto di votare al referendum tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto la maggiore età. Affinché il referendum sia valido occorre che vada a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Recarsi a votare il 17 aprile prossimo è un diritto e un dovere. Votare Sì è necessario per fermare le trivelle in Sardegna e nel Mar Mediterraneo. Il Comitato sardo invita tutte le associazioni e i privati cittadini a contribuire alla campagna promozionale del sì e ha annunciato che saranno tante le iniziative che saranno avviate nei prossimi giorni per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di recarsi a votare e votare “Sì”.

Tutto il materiale informativo sulla campagna referendaria è disponibile e scaricabile sul sito www.fermaletrivelle.it

 

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