Termometro Sardegna – Report 2023. Una breve sintesi del progetto IARES finanziato dalla Fondazione di Sardegna

Dal 2020, IARES (Istituto Acli per la Ricerca e lo Sviluppo), insieme all’istituto di ricerca internazionale SWG, monitorano il livello di benessere percepito e la fiducia dei sardi. Il Termometro Sardegna 2023 è realizzato nell’ambito del progetto IARES “Osservatorio sull’economia sociale e civile in Sardegna” con il contributo della Fondazione di Sardegna; l’indagine si svolge annualmente su un campione della popolazione sarda maggiorenne, stratificato per tenere in considerazione caratteristiche demografiche, sociali, politiche e geografiche della popolazione residente in Sardegna. Ognuno dei 1023 intervistati ha risposto a domande che riguardavano la percezione della propria situazione personale rispetto all’anno precedente, della situazione finanziaria e del livello di felicità. Una parte della ricerca è finalizzata ad analizzare il livello di fiducia interpersonale e quello nei confronti delle istituzioni. Un focus di questo 2023 riguarda il tema della salute, sia in termini di salute percepita, che per quanto riguarda la fiducia nel sistema sanitario regionale.

I dati: per oltre 2 sardi su 10 la condizione personale è peggiorata nell’ultimo anno. Per il 22% dei sardi la condizione personale è peggiorata nell’ultimo anno, per il 66% è invariata, per il 14% è migliorata. Sono i residenti nell’area metropolitana di Cagliari quelli che maggiormente rilevano un peggioramento della loro situazione: ben 3 su 7, mentre i residenti nella provincia di Oristano dichiarano una condizione invariata nel 72%. Vive nella provincia di Sassari la percentuale superiore di intervistati che indicano di aver avuto un miglioramento della propria situazione personale nel corso dell’ultimo anno (16%). È singolare, a prima vista che la peggiore percezione sia proprio nell’area metropolitana di Cagliari, quella economicamente più forte rispetto al resto della Regione, ma la crisi economica e sociale ha in realtà maggiori effetti dove la possibilità di reddito è più elevata. Rispetto allo scorso anno, cala dal 27 al 22% la quota di persone la cui condizione è peggiorata ma resta tuttora molto alta. Si registra un aumento della percentuale di intervistati che hanno dichiarato un miglioramento, passando dal 9% al 14%, con la quota di residenti sardi che ritiene invariata la propria situazione che non si è modificata tra 2022 e 2023 rimanendo ferma al 64%.

Il 36% dei sardi è insoddisfatto della propria condizione economica, il 42%a Cagliari. Anche per questo indicatore sono i residenti nell’area metropolitana di Cagliari a segnalare le maggiori difficoltà col 42% di soggetti che da una valutazione non soddisfacente della propria situazione finanziaria. Stanno invece a Sassari (27%) e Oristano (26%) le quote più elevate di molto soddisfatti. Il 37% dei sardi dichiara di essere felice, solo il 24% a Cagliari. Il37% dei sardi si ritiene molto piuttosto felice, il 46% si definisce mediamente felice, il 17% si dichiara non felice. È l’area metropolitana di Cagliari a registrare la percentuale superiore di infelici: il 28%, ben 11 punti percentuali sopra la media regionale e16 sopra le province di Sassari e quelle diNuoro e Oristano, dove sta la percentuale superiore di persone molto felici (rispettivamente 44% a Sassari e42% nelle altre province).

La fiducia
È ancora molto bassa la fiducia interpersonale, ovvero la fiducia nei confronti del prossimo: sono meno di 2 sardi su 10 quelli che ritengano che cisi possa fidare della gente. L’80% è di parere contrario. Il dato peggiore si registra in provincia di Nuoro, seguito da Cagliari e Oristano con Sud Sardegna e Sassari al di sopra della media regionale. Come lo scorso anno, il dato sulla fiducia interpersonale è stato affiancato a quello della fiducia nei confronti delle istituzioni. I dati raccolti mostrano che oltre 7 sardi su 10 (74%) hanno fiducia nelle forze dell’ordine; al secondo posto, a 10 punti percentuale in meno (64%), troviamo scuola ed università, seguite dalle organizzazioni di beneficenza e volontariato (58%) e dalla Chiesa(50%). È significativo che il sistema scolastico e universitario nonostante i risultati dei test nazionali al di sotto della media nazionale ottenga comunque un alto grado di fiducia come istituzione di cui fidarsi. Tutte le altre soggettività sono considerate meritevoli di fiducia da meno della metà del campione, con la Magistratura comunque al 47%. Tra le istituzioni, Unione Europea e Comuni hanno la fiducia del 43 e 42% dei sardi, lo Stato arriva al 36% e la Regione si ferma al 30%. Tra i soggetti collettivi, come detto il volontariato ha il 58% della fiducia, i sindacati il 30% e i partiti politici sono all’ultimo posto (per questi nutrono fiducia appena 13 intervistati su 100). Sul piano della comunicazione giornali e TV regionale sopravanzano con 38% di fiducia quelli nazionali al 37%, mentre i social media stanno al20%. I sardi hanno più fiducia del resto degli italiani nelle forze dell’ordine (1%),nella scuola e università (+6%), nelle organizzazioni di beneficenza e volontariato (+7%) e nella Chiesa(+12%).

Crollo della fiducia sulla sanità pubblica
Tra i dati della fiducia istituzionale, emerge un dato sopra tutti. Nel 2023, solo il 39% degli intervistati in Sardegna mostra di avere fiducia nella sanità pubblica.
Il dato è ancora più impressionante se lo confrontiamo col dato nazionale che dice che il 52% ha fiducia nella sanità pubblica. Per la Sardegna si tratta di un dato in calo rispetto al 2022, quando era il 46% del campione a dichiarare la sua fiducia nella sanità pubblica: in pratica nel 2022 meno di un intervistato su due ha fiducia nella sanità pubblica e questo dato cala di ben 7 punti percentuale nel 2023, arrivando a quasi 2 sardi su 3 che hanno perso la fiducia nella sanità pubblica. Anche la salute percepita dai sardi peggiora di anno in anno, solo 4 sardi su 10 la ritengono buona.

In sintesi: cresce l’insoddisfazione dei sardi rispetto alla propria condizione.
I sardi si trovano in una condizione di forte insoddisfazione rispetto alla propria condizione sia sul piano economico che su quello sociale. Il dopo Covid aveva registrato segnali di ripresa nel 2022 che mostrano un rallentamento quando non un arretramento. Il peggioramento della condizione riguarda 2 sardi su 10 che diventano 3 su10 nella città metropolitana di Cagliari, mentre Oristano e Sassari sembrano risentirne meno pur con dati del 18% e del 17%.

Il 36% dei sardi è insoddisfatto della propria condizione economica, il 42% a Cagliari. L’insoddisfazione rispetto alla propria condizione appare confermata quando il focus riguarda la condizione economica che vede insoddisfatti oltre un sardo su tre e la punta massima nella città metropolitana di Cagliari. Il 37% dei sardi dichiara di essere felice, solo il 24% a Cagliari. I dati sulla felicità vanno oltre quelli economici; si può essere soddisfatti della propria condizione economica ma infelici rispetto alla condizione generale. Solo il 37% dei sardi si ritiene molto o piuttosto felice, il 46% si definisce mediamente felice, il 17% si dichiara non felice. A Sassari, Nuoro e Oristano oltre il 40% dei rispondenti si dichiara felice, a Cagliari il dato più basso con solo il 24%.

Solo il 20% dei sardi si fida del prossimo: un dato basso per fare impresa e cooperazione. Il crollo dopo il Covid, non riparte la fiducia nel prossimo, a rischio il capitale sociale dell’isola, necessario per fare impresa e sviluppo.

A livello istituzionale, come detto, la fiducia dei sardi è riposta soprattutto in Forze dell’ordine, Scuola e Università, volontariato e Chiesa ai primi posti, crollano Sanità pubblica, Regione e Partiti Politici. Come abbiamo visto, assolutamente scarsa la fiducia verso la sanità sarda.

Esiste un problema su Cagliari e sulla sua area urbana?
I dati del termometro Sardegna di quest’anno sembrano mostrare su Cagliari come area metropolitana una serie di fattori di insoddisfazione e sfiducia che sono più negativi rispetto al resto della Sardegna. Condizione personale, condizione economica, felicità e fiducia consegnano sempre Cagliari all’ultimo posto tra le province sarde. Tre Cagliaritani su dieci che sentono la loro condizione personale peggiorata nell’ultimo anno, il 42%insoddisfatto della propria condizione economica contro il 24% della media regionale,13 punti in meno nel dichiarato della felicità, sono dati significativi per la città più ricca dell’isola e tra le capitali del mezzogiorno. Dati che riguardano certamente il percepito e che non vengono confermati solo sul dato della sanità. In ogni caso sono dati oggettivi, anche rispetto ai dati quali-quantitivi del report SWG che non lasciano spazi a dubbi rispetto al percepito degli intervistati nella città metropolitana.

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